martedì 30 novembre 2010

Votazione sul vitalizio ai Parlamentari del 21/09/'10

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/DOCVIII-N6/5
presentato da
ANTONIO BORGHESI
testo di
martedì 21 settembre 2010, seduta n.371

La Camera,
premesso che:
l'opera di razionalizzazione dei costi di funzionamento della Camera dei deputati non solo si rivela urgente sotto il profilo strettamente contabile, ma si rende assolutamente necessaria per tentare di riavvicinare i cittadini all'istituzione parlamentare, in armonia con l'andamento economico del Paese;
l'articolo 69 della Costituzione dispone che i membri del Parlamento ricevano un'indennità stabilita dalla legge. Ciononostante, attraverso l'adozione di regolamenti interni delle Camere si è istituito altresì un regime speciale di tipo previdenziale per i deputati ed i senatori. In particolare, la Corte costituzionale, nella sentenza n. 289 del 1994, ha precisato come «l'evoluzione che, nel corso del tempo, ha caratterizzato questa particolare forma di previdenza ha condotto anche a configurare l'assegno vitalizio (...) come istituto che, nella sua disciplina positiva, ha recepito, in parte, aspetti riconducibili al modello pensionistico e, in parte, profili tipici del regime delle assicurazioni private»;
il trattamento pensionistico dei periodi di esercizio del mandato parlamentare deve essere regolato dalle norme generali che disciplinano il sistema pensionistico obbligatorio dei lavoratori dipendenti e autonomi contenute nella legge 8 agosto 1995, n. 335;
deve essere considerata retribuzione pensionabile ai fini dell'applicazione dell'aliquota contributiva, nonché del calcolo del trattamento pensionistico, l'indennità annua spettante ai parlamentari a norma dell'articolo 69 della Costituzione, stabilita ai sensi della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, e rideterminata dall'articolo 1, comma 52 ("Le indennità mensili spettanti ai membri del Parlamento nazionale sono rideterminate in riduzione nel senso che il loro ammontare massimo, ai sensi dell’articolo 1, secondo comma, della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, è diminuito del 10 per cento. Tale rideterminazione si applica anche alle indennità mensili spettanti ai membri del Parlamento europeo eletti in Italia ai sensi dell’articolo 1 della legge 13 agosto 1979, n. 384."), della legge 23 dicembre 2005, n. 266,

impegna l'Ufficio di Presidenza e, in particolare, il Collegio dei Questori

ad adottare ogni provvedimento necessario al fine di prevedere la soppressione immediata di ogni forma di assegno vitalizio per i deputati in carica e per quelli cessati dal mandato parlamentare e, contestualmente, a chiedere ai deputati di comunicare all'amministrazione della Camera l'ente o l'istituto di previdenza al quale devono essere trasferiti i contributi da loro versati per l'erogazione dell'assegno vitalizio.
9/Doc. VIII, n. 6/5.Borghesi, Mura.


- Mi sono limitato a riportare l'Ordine del Giorno presentato da Antonio Borghesi, aggiungendo solo i collegamenti alle leggi a cui si fa riferimento.
In sintesi la proposta era quella di abolire il vitalizio ai Parlamentari, e fare in modo che la loro pensione venisse regolamentata dai normali isituti previdenziali.

Ovviamente il tutto è finito a tarallucci e vino. Figuriamoci se votano contro un loro diritto acquisito. Questo il risultato delle votazioni:
Presenti 525, Votanti 520, Astenuti 5, Maggioranza 261, Hanno votato sì 22, Hanno votato no 498.

I numeri parlano da soli.

Per correttezza vi riporto il collegamento sul sito di Antonio Borghesi all'articolo originale.

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